Parità di genere in Puglia nel 2017: 4 (maschi ovviamente) contro 1: questa la nuova giunta comunale di Carmine D’Anelli a Rodi Garganico, idem a Carpino con la nuova Giunta di Rocco Di Brina e a Ischitella con la Giunta di Carlo Guerra.
In perfetta continuità con il 2012 (e seguenti), chi se ne importa della disposizione della legge Delrio per cui, dal 2014, nelle nuove giunte dei comuni sopra i 3 mila abitanti “nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40%, con arrotondamento aritmetico”.
Ma non è il caso di arrendersi. Già recentemente una sentenza del Tar della Calabria, accogliendo il ricorso della Consigliera Regionale di Parità, aveva annullato il decreto sindacale di nomina dell’assessore e la delibera consiliare del Comune di Montalto, in quanto la Giunta (composta da 5 persone incluso il sindaco) non comprendeva almeno 2 assessori di genere femminile. Dopo il ricorso in Appello il Comune di Montalto ha presentato ricorso al Consiglio di Stato, ma questo ha confermato il carattere inderogabile della percentuale di presenza del genere meno rappresentato nelle Giunte Comunali prevista dalla Legge Delrio, costituendone un ineludibile parametro di legittimità delle nomine. Il Comune di Montalto si è dunque dovuto adeguare nominando una nuova giunta: e questa ora conta, escluso il sindaco, ben 3 donne e 2 uomini.
Tornando in Puglia, in tutti e 3 i Comuni maschilisti si sono avute reazioni: Giovanna Amedei (che era candidata sindaca per Rodi Garganico alle ultime elezioni) ha presentato al sindaco un’interrogazione scritta; a Carpino la minoranza ha inviato un documento non solo al sindaco Di Brina e ai consiglieri, ma anche al Prefetto di Foggia e a Serena Molendini, Consigliera Regionale di Parità. A Ischitella Il Consigliere di minoranza Giuseppe D’Errico ha presentato una diffida ad adempiere alla legge.
Serenella Molendini, che dal 2008 promuove azioni giudiziarie per il rispetto delle pari opportunità, ha inviato ai sindaci di Rodi Garganico, Carpino e Ischitella (oltre che ai rispettivi Consigli Comunali e alla Prefetta di Foggia, Maria Tirone) una diffida di riequilibrio di genere nella composizione delle Giunte, in cui invita a “procedere, entro 15 giorni, ciascuno per le proprie competenze, all’annullamento dei decreti sindacali e della deliberazione del Consiglio Comunale, al fine di ripristinare le dovute condizioni di garanzia”, e sottolinea: “i decreti sindacali con cui sono state nominate le Giunte nei Comuni di Rodi Garganico, Carpino e Ischitella, essendo queste composte da quattro uomini (compreso il sindaco) e una sola donna, si pongono in aperto contrasto non solo con la Legge Delrio ma anche con il principio ribadito negli articoli 3 e 51 della Costituzione e con l’art. 6 comma 3 del D.lgs. n. 267 del 18/8/2000. La necessità del rispetto del principio costituzionale delle pari opportunità nella composizione della Giunta locale è stata, inoltre, affermata dalla giurisprudenza amministrativa grazie anche all’azione giudiziaria condotta dall’Ufficio della Consigliera Regionale di Parità di cui sono Consigliera di parità effettiva a partire dal 2008”.