lunedì 22 aprile 2013

Paola Natalicchio: una donna per Molfetta

Le Donne di Puglia. Una donna Sindaca di Molfetta: Paola Natalicchio
"IO sono solo il portavoce di una grande comunità che ha deciso di tornare protagonista in questa città e alla quale chiedo di continuare a starmi accanto. Perché la meta è vicina e la buona politica tornerà presto a Palazzo di Città"
“Oggi ho il privilegio di toccare con mano il cuore pulsante del sistema produttivo della nostra città, entrando in una delle tante imprese presenti a Molfetta che si occupano di meccanica di precisione e che rappresentano, in ambito locale e nazionale, un’assoluta eccellenza del nostro territorio”.
Con queste parole Paola Natalicchio ha iniziato il suo intervento dinnanzi ad una folta platea di imprenditori locali nell’ambito dell’iniziativa “Costruire il futuro” svoltasi ne giorni scorsi, all’interno di una officina meccanica della nostra zona artigianale. Nel corso della manifestazione la candidata sindaco del centrosinistra (sostenuta da Pd, Sel, Centro democratico e lista civica Signora Molfetta) ha tracciato le sue linee programmatiche per lo sviluppo economico ed il lavoro:
“Questa zona artigianale, – ha proseguito Paola Natalicchio – assieme a tutta l’area industriale, rappresenta il punto esatto dal quale ricominciare ad immaginare quello che serve alla città, perché è questo il posto dove la città crea il suo sviluppo. E allora noi saremo chiamati ad affrontare e a risolvere problemi molto pratici, con un approccio concreto”.
E allora che cosa può fare un Comune? Che cosa può fare un sindaco?
"Innanzitutto [ha spiegato Natalicchio] può tornare ad essere un interlocutore credibile, capace di ascoltare le esigenze degli imprenditori, in modo da poter essere utile a questo mondo. Come? In primo luogo con una vera politica di marketing territoriale, che sappia sostenere realmente le imprese nei processi di esportazione e internazionalizzazione, per penetrare in mercati che, in questa fase di crisi, sono comunque in espansione. E poi occorre realizzare un efficace Sportello per le Attività Produttive che possa essere un supporto capace di offrire risposte alle esigenze di chi produce, semplificando le procedure amministrative oppure orientando gli imprenditori nel complesso panorama dei bandi per accedere ai fondi regionali, nazionali e comunitari. In questi anni non si è fatto nulla di tutto questo, gli imprenditori sono stati lasciati da soli nell’affrontare la crisi tra mille difficoltà”.
Per questo dobbiamo cambiare, creando subito una relazione stretta tra l’istituzione comunale e il mondo produttivo attraverso un tavolo di lavoro permanente che rappresenti la sede deputata per una interlocuzione serrata, nella massima trasparenza, con gli imprenditori. Per far questo, ovviamente, il prossimo assessore alle attività produttive non potrà essere un soggetto improvvisato, come in passato, ma dovrà essere una persona competente e preparata che possa rappresentare per gli imprenditori un interlocutore credibile, serio e autorevole. Ma per migliorare le condizioni di vita e di lavoro di chi si è insediato qui bisogna anche affrontare e risolvere problematiche molto concrete come la sicurezza di queste strade che ogni giorno vengono percorse da 3000 lavoratori. In questi anni non si è pensato neanche ad istituire un servizio di trasporto pubblico che arrivasse a servire queste zone per agevolare i tantissimi lavoratori che sono costretti ogni giorno a prendere la macchina o, addirittura, ad arrivare fin qui a piedi. Quelli che abbiamo alle spalle sono stati gli anni del qualunquismo organizzato. Dobbiamo radicalmente cambiare rotta, garantendo, da un lato, che il servizio di trasporto pubblico arrivi anche qui e, dall’altro, un servizio di video-sorveglianza sulle principali vie di ingresso e di uscita delle zone produttive, oltre ad un presidio di Vigili Urbani. E’ incredibile che per un’area così ampia e così complessa non ci sia un presidio di legalità dove potersi rivolgere per segnalare tempestivamente un furto o un episodio di micro-criminalità. E poi occorre intervenire sul decoro urbano: le nostre imprese accolgono ogni giorno clienti o committenti che arrivano da tutta Italia e spesso da tutto il mondo, e trovano una condizione indecente di queste strade che sono vere e proprie discariche a cielo aperto. Non può esser questa l’immagine della nostra città”.
“Altro tema molto importante sul quale investire è quello delle start-up. Il Comune deve diventare un facilitatore nei rapporti tra chi ha buone idee innovative (come i giovani neo-laureati che escono dal nostro Politecnico) e gli imprenditori che possono avere interesse a valorizzare questi progetti. Ecco, il Comune deve saper connettere chi ha buone idee con chi ha la disponibilità finanziaria per poter investire. Solo così possiamo creare sviluppo e arginare il fenomeno della ‘fuga dei cervelli’ dalla nostra città. E’ possibile, poi, immaginare politiche di micro-credito o iniziative per consentire un accesso più rapido e più sicuro al sistema bancario da parte delle nostre aziende. Il Comune anche su questo può fare tanto. E infine occorre costruire un rapporto forte tra il mondo produttivo di Molfetta e le tante scuole presenti sul nostro territorio, per agevolare stage, apprendistati o prime opportunità di lavoro per chi si diploma nei nostri istituti tecnici o professionali.
Se a Molfetta esiste ancora la speranza è perché ci sono imprenditori che hanno deciso di investire qui e di resistere. Dal polo della meccanica di precisione, alle grandi realtà di servizi come le nostre aziende impegnate nel settore dell’informatica che hanno saputo attrarre anche capitali esteri, fino ad arrivare ai due call center, che danno lavoro a oltre mille molfettesi e che quindi abbiamo il dovere di sostenere affinché continuino a garantire questi livelli occupazionali nel tempo. Senza dimenticare il nostro settore cantieristico, un pezzo della tradizione e dell’identità della nostra città, capace di offrire servizi d’avanguardia altamente innovativi e che però ha bisogno di rilancio e ammodernamento. Il Comune deve saper essere accanto a loro, perché se la nostra città vuole uscire dal pantano nel quale è stata relegata in questi anni deve puntare su sviluppo e lavoro. E per far questo c’è bisogno di un’alleanza strategica tra il Comune e il sistema produttivo. Ed io voglio ripartire da qui”.
Paola Natalicchio
[...] Comizio pubblico di domenica 7 aprile 2013...

lunedì 15 aprile 2013

Lella Ruccia candidata Sindaco del Comune di Modugno

Puglia: le donne si candidano!

Lella Ruccia, avvocato civilista modugnese, madre di due figli, è il nuovo volto della scena politica per la candidatura a Sindaco della città di Modugno.

Vivacemente coinvolta e assiduamente impegnata nell’organizzazione di eventi ed attività di promozione sociale e culturale sul territorio locale e nazionale, volge particolare attenzione alle tematiche più delicate tra cui: le donne, i giovani, lo sviluppo ecosostenibile, il lavoro, punti nevralgici del suo programma elettorale.

La costanza del suo impegno ha trovato il suo formale riconoscimento nel tempo, rivestendo, infatti, considerevoli cariche istituzionali ed associative, a cominciare dalla FIDAPA (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari), per poi proseguire con l’Associazione degli Avvocati di Modugno e il Sindacato Avvocati di Bari.

La sua candidatura si radica sul concetto di democrazia, inteso come concreto coinvolgimento dei cittadini attraverso la condivisione delle idee di ciascuno che si realizzano in progetti per un nuovo benessere economico e sociale.

Tale visione, protesa alla costruzione di un percorso nel quale prevale il perseguimento e la salvaguardia dell’Interesse Generale sull’interesse particolare, ha raccolto il consenso e il supporto della cittadinanza in numerose componenti, dai cattolici ai laici, dall’imprenditoria locale al mondo del lavoro in generale, forze politiche e associazioni del centro sinistra, tra cui il Partito Democratico l’Associazione Pianeta Solidale, Modugno in comune, PDC che hanno valutato positivamente questa proposta e intendono sostenerla, con l’auspicio che tutto il centrosinistra modugnese possa riconoscersi in questa candidatura

Tutte e tutti al fianco di Lella Ruccia per creare, costruire, condividere per tutte e tutti!

giovedì 11 aprile 2013

Manduria una donna ed una nuova proposta politica per il Comune



Maria Pasanisi Candidata al Comune di Manduria (TA)




Noi abbiamo scelto di stare dalla parte di tutti i Cittadini e quindi anche dalla parte delle donne.

Siamo partiti chiedendoci: Qual'è la situazione delle donne nella nostra Città? Le donne hanno realmente un riconoscimento in termini di diritti e di opportunità pari a quelle degli uomini?

Da circa un anno lavoriamo intorno a questo argomento e la situazione che abbiamo rilevato nel nostro territorio è realmente critica.

Se analizziamo la presenza delle donne in politica, il dato elettorale delle ultime amministrative del 2010 fa rilevare una presenza femminile nelle liste pari al 18% (62 donne su 284 uomini).

Di queste donne 16 hanno preso zero voti, e 21 tra 1 e 10 voti.

Va da sè che la presenza delle donne è stata solo strumentale al raggiungimento del numero necessario alla lista senza nessun coinvolgimento attivo e reale nella formulazione di un programma, senza nessuna volontà che un numero congruo di donne potesse realmente avere un ruolo nella vita politica e sociale del nostro paese!

La conciliazione tra vita e lavoro deve costituire una delle priorità trasversali di programmazione delle politiche comunali, nella consapevolezza che contribuiscono contemporaneamente a creare un’economia più flessibile ed a migliorare la vita delle donne e degli uomini.

Sviluppare una rete integrata di servizi socio-educativi ed educativi per l’infanzia e servizi per persone non autosufficienti; favorire la condivisione del lavoro domestico e di cura,  contrastare la rigidità nell’organizzazione del lavoro; promuovere la diffusione di informazioni sulle opportunità e sui servizi resi disponibili, insieme al contrasto degli stereotipi di genere anche attraverso iniziative nelle scuole e campagne di sensibilizzazione: sono alcuni degli obiettivi che il nostro programma si pone.



I punti della nostra proposta per la promozione delle politiche femminili

  1. La scelta istituzionale di un Assessorato con delega alle Pari Opportunità è una precisa dichiarazione di intenti in questa direzione.
  2. Bilancio di Genere: consiste nella riclassificazione delle voci di bilancio per aree direttamente o indirettamente sensibili al genere (maschile e femminile).

Non è un bilancio separato ma un’analisi che porta a stabilire i differenti risultati ed impatti prodotti su donne e uomini.

Per gli enti pubblici è un importante strumento che consente di analizzare e ridurre le disuguaglianze di genere attraverso un esercizio di trasparenza, democrazia e rendicontazione della gestione e distribuzione delle risorse pubbliche, a vantaggio dell’intera collettività;

  1. Istituzione Comitato Unico di Garanzia che vigili sulla correttezza formale degli atti secondo un'ottica di genere o sulla condizione delle lavoratrici prevenendo discriminazioni e favorendo i percorsi di conciliazione e di carriera.
  2. Adozione della Banca del Tempo: è uno strumento di scambio di attività, servizi, saperi tra persone; offre la possibilità di scambiare prestazioni gratuite e paritarie misurate in ore, tra persone che stabiliscono tra loro un rapporto di fiducia. Il meccanismo consiste nel mettere a disposizione ciò che si sa fare per poter chiedere, in caso di bisogno, un altro servizio per il quale non si possiedono le capacità e il tempo.
  3. Monitoraggio dei finanziamenti per la realizzazione di azioni positive in favore delle donne
  4. Adozione del Piano Triennale di Azioni Positive: il Piano Triennale di azioni positive, é previsto dal dlgs 198/2006 (Codice delle Pari Opportunità).L'obiettivo del Piano è di promuovere l’inserimento delle donne nell’ambito lavorativo ad ogni livello, ad ogni settore e di rimuovere gli ostacoli che di fatto impediscono la realizzazione di pari opportunità. La predisposizione del Piano, ha per le Pubbliche Amministrazioni carattere obbligatorio, con previsione in caso di mancato adempimento, dell’applicazione della sanzione in base alla quale “le Amministrazioni Pubbliche che non provvedono agli adempimenti non possono assumere nuovo personale, compreso quello appartenente alle categorie protette” (Art. 6 comma 6 D.Lgs. 165/01 o Art. 6 comma 6 D.Lgs 29/93).

L'adozione di tale piano consente inoltre l'accesso ai fondi del Ministero del Lavoro (L.125/91) che finanziano azioni a favore delle donne con un contributo a fondo perduto fino a 80.000 euro.

martedì 2 aprile 2013