giovedì 14 febbraio 2013

Partiamo da noi

Non esiste in Italia nulla di paragonabile a quanto fatto, da donne e uomini, in Puglia per portare non le donne ma un pensiero diverso in Consiglio Regionale. E da certi uomini per affossarlo.
La creazione di un Comitato per proporre liste elettorali composte in egual misura da uomini e donne e per sostenere la doppia preferenza, un Comitato apartitico come apartitica è questa esigenza di rinnovamento è stato quanto di più lontano dall'antipolitica!
Eppure difronte ad una proposta così condivisa e così sostenuta anche da una imponente raccolta di firme (30.000), il Consiglio Regionale ha boicottato un desiderio di vero cambiamento con la vergognosa pratica del voto segreto, condito da dichiarazioni che benevolmente definirei fuori dalla storia
Ma questo è avvenuto! Lo scenario delle prossime amministrative regionali sarà, se nulla dovesse cambiare nella redigenda legge elettorale,ancora più desolante dell'attuale.
Infatti con la diminuzione a 50 del numero dei Consiglieri, la raccolta delle preferenze premierà i signori dei voti quelli con grandi capitali da investire e le donne e gli uomini che cercano il consenso in altra maniera, ne rimarranno desolatamente fuori!
Altro che risparmio della politica ci si troverà davanti famelici figuri alla ricerca di rientrare nei loro “investimenti” saremo rappresentati in maggior parte da persone che nulla sanno dell'impegno politico, che nulla sanno di quanto lavoro è necessario per capovolgere le solite pratiche spartitorie e, che hanno come unico desiderio, la propria conservazione
Ma ancor di più, sempre per sostenere il contenimento della spesa pubblica è stata introdotta la norma che stabilisce la presenza di assessori esterni in numero massimo di 2, e quindi possiamo dimenticarci anche quella sorta di risarcimento politico all'invisibilità che spesso erano alla base delle composizioni paritarie tra uomini e donne delle Giunte regionali
Era questa la Puglia che desideravamo? Era questa la Puglia che doveva rinnovarsi e per la quale abbiamo raccolto 30.000 firme reali, certificate ed autenticate? Non penso.
Le reticenze al cambiamento sono evidenti anche nella modesta prova offerta dai partiti in queste elezioni elettorali.
Certo vanno dichiarate le differenze tra chi ha comunque aperto, attraverso le primarie, le selezioni e chi ne è stato totalmente contrario.
Ma il porcellum è rimasto e, spesso, le candidature sono state espressione di chi nei luoghi della rappresentanza tiene ancora il potere stretto nelle mani. Possiamo riflettere su quanto ha contato nella scelta e nella selezione l'appoggio maschile?
Certo grazie ad alcuni correttivi, che il PD e Sel hanno introdotto attraverso lo strumento delle primarie, come doppia preferenza, alternanza di genere, nel prossimo Parlamento ci saranno tante donne. Sarà certamente una rivoluzione, ma affinché non sia solo estetica sarà interessante verificare il modo in cui le nuove elette si atteggeranno rispetto ai problemi aperti dalla crisi, ai diversi interessi in gioco, alla reinvenzione dei rapporti tra i due sessi.
Riusciranno le tante donne del nuovo Parlamento ad esplicitare la critica forte a quel luogo in cui adesso siedono ed a ricostruire nuova autorevolezza? o tutto il loro slancio si acquieterà nell’essere “dove si decide”? Rafforzeranno quella Politica delle Donne che ha sempre criticato fortemente quei luoghi, constatandone la loro inefficacia, per reinventarli o se ne saranno lì zittite? da pratiche ed azioni così contaminate da fagocitare anche loro?
O continueranno a ricercare un modo di stare nei contesti politici e sociali agendo in libertà dagli uomini, e quindi cambiando le relazioni con loro?
La mentalità patriarcale e l’accettazione passiva di un sistema che perpetua meccanismi di potere nelle stesse mani, sono un problema di tutti e di tutte. Da questo problema la politica delle donne dovrebbe ripartire.
E da qui il Comitato pugliese riparte! Senza una sana relazione ed un giusto riconoscimento del grande lavoro delle donne che hanno, con il proprio impegno, permesso l'ingresso femminile in Parlamento, chiedendo ad alta voce un cambio nella rappresentanza così fortemente maschile, nulla potrà mai cambiare!




Nessun commento:

Posta un commento