venerdì 31 maggio 2013

Cosa lega il rifiuto alla mozione Giachetti alla bocciatura della legge 50/50 nella Regione Puglia?

 

Rifletto su quanto accaduto in questi giorni in Parlamento con il rifiuto della mozione Giachetti ed avverto una perversa relazione tra questo e la risposta scomposta offerta dai Consiglieri regionali alla legge elettorale per la parità di genere in Regione Puglia.
La stessa volontà di arroccamento, la stessa paura di cambiamento, la stessa paura ad accogliere in sede politica le trasformazioni ormai in atto nella società italiana.
In entrambi i casi hanno negato una evidenza offrendo una risposta politica davvero insignificante
La proposta Giachetti rappresentava quel desiderio, non colto, di offrire un segnale, di mostrare una volontà reale di lavoro per una soluzione immediata al Porcellum.
Come può, oggi, una esponente di questo strano Governo giustificare il loro no, con un banale definizione di inopportunità.
Inopportuno è stato semmai il loro rifiuto, vista la difficoltà che questa maggioranza ( strana) sta incontrando nel rimuovere una legge elettorale odiata da tutti e considerata la causa / effetto di un potere sempre più chiuso all'esterno.
Uguale scenario vissuto in Puglia per la legge di iniziativa popolare ( non dimentichiamo le 30.000 raccolte) sulla doppia preferenza e la parità di genere.
Anche quella proposta di legge non era la soluzione ad un problema rappresentato da un potere così maschile, solo 3 donne tra 70 Consiglieri, ma era una via per cominciare a percorrerla quella soluzione, o meglio a rincorrerla.
Eppure in Consiglio regionale si è consumata l'ulteriore ipocrisia, è stato richiesto il voto segreto per affossarla.
Abbiamo tutte e tutti assistito alla perfetta rappresentazione di un ceto politico, per la maggior parte ignorante sul testo ed il contesto, ma contrario per definizione.
La paura ha dettato i tempi ed i modi del rifiuto, la paura di perdere una posizione dominante, traballante e discreditata ma, pur sempre, dominante .
Eppure era una legge che veniva dalla strada, da un tempo dedicato alla costruzione di un percorso difficile ma capace di generare anche una sintesi tra diversi.
La parola caratterizzante era proviamoci! Incominciamo a provarci!
Adesso?
In Italia, in queste consultazioni amministrative, si è votato con la doppia preferenza e molte donne sono entrate nei Consigli comunali, faranno la differenza? Non lo sappiamo ma comunque portano i loro corpi, il loro vissuti in ambienti a loro solitamente ostili.
In Parlamento con l'elezione di Laura Boldrini Presidente della Camera,  abbiamo incominciato a sentire parole nuove. Produrranno effetti? Speriamo ma, il fatto che ci siano, è già una vittoria
Nel Parlamento pugliese la discussione è ferma, (per ora?)
Spero solo che non siano capaci di fare della mia, della nostra Regione un' isola in controtendenza con quanto accade nel resto d' Italia.
Magda Terrevoli



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