mercoledì 15 maggio 2013

Francesca La Forgia: incredibile ma vero, finalmente la doppia preferenza

Da non crederci. La città simbolo della politica al maschile ha la possibilità di tingersi di rosa. 


E subito il pensiero corre al ricorso del 2008 contro il locale per soli uomini fresco di nomina, la Giunta Azzollini, puntuale interfaccia di una politica e di politiche che non funzionano, e l'abbiamo visto finanche in Procura. Dopo nonna Veglie e bisnonna Ruffano, la "madre di tutti i ricorsi" riconobbe l'importante principio delle pari opportunità, sancito dall'art. 51 Cost. novellato nel 2003 ed anche dall'art. 37 dello statuto comunale. La prima causa pubblica non si scorda mai. Quattro gatte, la Consigliera di parità per la Puglia Serenella Molendini, l'allora Presidente della Commissione Regionale Pari Opportunità Magda Terrevoli, la presidente dell'allora Associazione Tessere, Rosy Paparella, e la sottoscritta, quale cittadina elettrice interessata all'attuazione del dettato costituzionale e quale avvocata della causa. E la Consulta Femminile presieduta da Maddalena Altomare con il ricorso gerarchico e con una forte campagna per la "visibiltà di genere". E tanti uomini solidali, a cominciare dai consiglieri di opposizione. Il 12.9.2008, con ordinanza, il Tar Puglia, sede di Bari obbligava l'amministrazione ad integrare almeno una donna nell'esecutivo, con il riconoscimento della legittimazione ad agire della Consigliera di Parità, cui farà seguito una pioggia di ricorsi in tutta Italia. Il collegio pugliese si arricchiva da subito dell'immensa Valeria Pellegrino, Cassazionista leccese, e poi del bravissimo Andrea Blonda, di Lucera. Quante ne abbiamo combinate. Il caso di Molfetta finiva in Consiglio di Stato con sperpero di danaro pubblico da parte dell'Amministrazione di centrodestra, e finanche sul tavolo dell'Onu, con il Rapporto Ombra sulla Cedaw, la Convenzione Onu per l'Eliminazione delle Discriminzioni Contro le Donne, cui ho fornito un piccolo contributo scientifico e che è ormai vetusto a riguardo.
Ora tutte le parti di quella causa, oltre ad altre ancora, sono state riconosciute legittimate ad agire dalla giurisprudenza italiana, molta pugliese, ora la giurisprudenza è orientatata all'equilibrio di genere e succede molto altro ancora.
La L. 215/2012, regalatami il giorno del mio compleanno, consente la doppia preferenza uomo-donna e contribuirà ad eleggere più donne nei consigli comunali. 


Io ho scelto di non candidarmi e di continuare a studiare e ad agire questo ed altro. Molfetta ha comunque parecchie donne in gamba, non solo in Sel, ma in tutte le liste a sostegno di Paola Natalicchio candidata Sindaco. Donne in grado di garantire competenze e pratiche di relazioni importanti, con un forte impegno sul territorio.
La prossima frontiera è adeguare gli statuti comunali al nuovo dettato normativo, approvare leggi per la parità di genere ovunque, non scordandoci delle trentamila firme pugliesi e della riforma della legge elettorale nazionale ed europea. Consce che nessuna buona legge saprà garantire un sano rapporto uomo-donna nella rappresenzanza-rappresentazione istituzionale e nelle formazioni sociali; occorre infatti rompere il nesso sesso-potere-violenza che produce, oltre all'invisibilità istituzionale, anche il femminicidio quotidiano e la costante umiliazione del corpomente delle donne.
Francesca La Forgia, 15 maggio 2013

Nessun commento:

Posta un commento